TERAPIA


Non è possibile guarire da AD, ma è possibile ritardare gli effetti della malattia in modo da mantenere il più a lungo possibile l’autonomia funzionale del paziente. Le terapie per l’Alzheimer si dividono in due gruppi fondamentali.

TERAPIE FARMACOLOGICHE

I farmaci per le demenze sono divisi in due ulteriori sottogruppi, a seconda dei disturbi:

• Terapie dei disturbi cognitivi (memoria, linguaggio, ecc…): galantamina, rivastigmina, donepezil, memantina, ecc.

• Terapie dei disturbi comportamentali (ansia, aggressività, allucinazioni, vagabondaggio, ecc…): “neurolettici atipici” come clozapina, risperidone, olanzapina, quetiapina e altri neurolettici o antipsicotici.

 

TERAPIE NON FARMACOLOGICHE

Sono essenzialmente tecniche di riabilitazione cognitiva, effettuate in centri specializzati. Sono, poi, in generale, tutte quelle sollecitazioni sociali, culturali e motorie operate dall’ambiente intorno al malato. Ecco le pratiche più diffuse.

• ROT (Terapia di Orientamento alla Realtà): si pone come obiettivo quello di riorientare il paziente rispetto a se stesso,

alla propria storia e all’ambiente circostante.

• TERAPIA DELLA REMINESCENZA: basata sulla naturale tendenza dell’anziano a rievocare il proprio passato, il ricordo e la nostalgia possono essere fonte di soddisfazione. L’obiettivo della pratica consiste nel far emergere spontaneamente i ricordi per migliorare il tono dell’umore e la qualità di vita. La terapia incrementa la funzione cognitiva attraverso il recupero degli eventi passati.

• TERAPIA DELLA RIMOTIVAZIONE: lo scopo consiste nello stimolare l’interesse per ciò che sta oltre il sé, nell’indurre il paziente a relazionarsi con gli altri ed a affrontare argomenti di attualità.

• TRAINING COGNITIVO: si tratta di esercizi standard riguardanti una o più aree cognitive come la memoria, l’attenzione,

il linguaggio e le funzioni esecutive.

• TERAPIA DELLA VALIDAZIONE: si fonda sul rapporto empatico tra operatore sanitario e paziente.Tramite l’ascolto il terapista cerca di conoscere la visione della realtà del paziente, al fine di creare contatti relazionali ed emotivi significativi.

• TERAPIA OCCUPAZIONALE: tramite l’introduzione di attività e occupazioni variegate (arti, mestieri, lavori di casa, giochi), la terapia si propone di recuperare e potenziare le abilità cognitive e funzionali residue. Favorisce anche la socializzazione.


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